Bonus invalidi da 878 euro nel 2024

Bonus per disabili 2024 di 878€

Entro il 31 dicembre 2023 è possibile presentare domanda per il bonus grandi invalidi da 878 euro.

Solo coloro che non sono stati inseriti nell’elenco dei grandi invalidi dal 2013 al 2022 devono presentare nuova domanda, mentre a tutti gli altri il bonus viene erogato in automatico, senza fare richiesta.

In questa guida vi spieghiamo come funziona, a chi spetta e come fare per ottenere il bonus grandi invalidi da 878 euro.


A CHI SPETTA

Possono beneficiare del bonus da 878 euro quelli che hanno richiesto senza successo il servizio di accompagnamento (articolo 1, comma 2 del DPR 23 dicembre 1978, n. 915) e i grandi invalidi affetti da una o più specifiche infermità che rientrano nella categoria delle “super invalidità” definite nella Tabella E del Decreto del Presidente della Repubblica 23 dicembre 1978, n. 915 (lettera A e A-bis, oltre che articolo 1, comma 2 del Decreto istitutivo). Ossia, coloro che sono affetti da:

cecità bilaterale assoluta e permanente;

perdita anatomica o funzionale di quattro arti fino alla perdita totale di due mani e due piedi;

lesioni al sistema nervoso centrale con paralisi totale degli arti inferiori e paralisi vescicale e rettale (paraplegici rettovescicali);

alterazioni mentali che richiedono trattamenti sanitari obbligatori in strutture ospedaliere. In questi casi, l’assegno sarà mantenuto fino alla dimissione nel caso in cui la malattia mentale causi gravi e profondi disturbi nella vita organica e sociale, e richieda un trattamento sanitario obbligatorio presso i centri di sanità mentale, mantenendosi in vigore per tutta la durata di tale trattamento. Inoltre, l’assegno sarà mantenuto o attribuito anche a coloro che presentino alterazioni delle facoltà mentali e risultino ancora socialmente pericolosi. Queste persone devono essere dimesse dagli ospedali psichiatrici. Dopo la dimissione, devono essere affidate alla custodia e vigilanza della famiglia, ottenendo l’autorizzazione necessaria dal tribunale. In entrambi i casi, l’assegno sarà mantenuto come sostegno finanziario continuativo;

perdita di ambo gli arti superiori fino alla perdita delle due mani;

disarticolazione o amputazione delle cosce con impossibilità di applicazione di protesi.


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Nicolò Titone


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